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LDT : proposta di attività 2017/18

16-11-2017   



Laboratorio Didattico Territoriale Valdera Scuola Scienza  

Proposta di attività 2017-18

 

 

Il “Laboratorio Didattico Territoriale Valdera Scuola Scienza”, fin dalla sua costituzione nel novembre 2010, si è proposto l’obiettivo di superare le carenze di cultura scientifica e promuovere il riconoscimento del valore sociale della scienza, costituendo in ogni scuola gruppi di lavoro sull’educazione scientifica e un coordinamento di Rete fra i Referenti di educazione scientifica di tutti gli istituti. Ha organizzato attività di ricercazione centrate sulla laboratorialità, iniziative di formazione, interventi delle scuole nella promozione sul territorio della cultura scientifica come la “Festa della Scienza nelle scuole della Valdera” e i “Caffè Scienza della scuola in Valdera”.

Alcuni dati di sintesi dell’attività negli ultimi anni scolastici:

2013-2014      38 docenti impegnati nelle attività di coordinamento di Rete;

                        formazione e ricercazione per 101 docenti in 28 sezioni di scuola dell’infanzia, 40                      classi di primaria, 17 di secondaria di 1° grado, per un totale di 1406 alunni;

2014-2015      85 docenti partecipanti alle attività di formazione; ricercazione in oltre 100 classi                      per circa 2300 studenti coinvolti;

2915-2016      147 docenti in formazione; ricercazione in 63 classi per 1262 studenti; incontri di                       coordinamento in 9 istituti con 111 docenti coinvolti; 17 h di coordinamento di Rete                  con circa 25 docenti coinvolti;

2016-2017      215 docenti alle iniziative di formazione per un totale di 1296 ore;  ricercazione in                     120 classi con 2541 alunni; incontri di coordinamento in 8 istituti con 81 docenti                  coinvolti; 14 h di coordinamento di Rete con circa 20 docenti.

 

 

Il lavoro di quest’anno assume come proprio obiettivo generale quello di consolidare le esperienze di coordinamento in ogni singolo istituto costituendo ovunque il Gruppo di Istituto per l’Educazione Scientifica come vera e propria “comunità di pratiche”“ambiente di apprendimento continuo”“sistema di opportunità di crescita e di sviluppo professionale per l’intera comunità scolastica”, come indicato nei documenti ministeriali per la formazione[1].

Le stesse indicazioni regionali per il rafforzamento delle Conferenze Educative di Zona intendono dare “solidità e continuità alla programmazione sul territorio per perseguire la qualità  e l’efficacia degli interventi messi in campo”[2] ed implicano quindi che analoga solidità e continuità sia assicurata sul versante delle scuole nella costituzione di definiti riferimenti organizzativi e, a livello territoriale, dei tavoli tematici di lavoro e di coordinamento.

 

Proprio per questo nel programmare le attività formative e di ricercazione si tratta di sottolineare la centralità dell’Istituto e del suo Gruppo di educazione scientifica (o analoga struttura dipartimentale) rispetto al quale il livello di rete del Laboratorio Didattico territoriale potrà assicurare

-         azioni di tutoring

-         supporti formativi e di sostegno per il migliore utilizzo delle tecnologie di comunicazione, ai fini della condivisione delle informazioni, del coordinamento delle attività di ricercazione, della documentazione delle pratiche avviate

 

 

 

Gli ambiti di attività di LDT saranno comunque quelli già avviati  nel recente passato, attorno ai due poli fondamentali di “Prima Scienza” e “Robotica Educativa”, su argomenti anche diversificati in rapporto alle scelte autonome di ciascun istituto, ma riferibili a indicazioni metodologiche condivise: laboratorialità, cooperative learning, valorizzazione delle risorse territoriali, project and problem solving in riferimento a compiti di realtà.

Si ritiene inoltre opportuno proporre anche alcuni momenti formativi comuni che indicativamente per quest’anno potrebbero riguardare:

  1. Modalità di comunicazione documentazione delle attività nel ricorso alle NTC (riproposizione per coloro che non ne hanno usufruito del modulo di 3-4 pomeriggi già svolto nel precedente anno scolastico)
  2. Apprendimenti scientifici e competenze linguistiche
  3. Storie geografia della cultura scientifica: strumenti e prospettive interculturali.

 

 

Per quanto riguarda le attività rivolte a mettere a disposizione delle comunità locali le risorse e il ruolo di diffusione della cultura scientifica che la scuola può svolgere, conclusa l’esperienza dei Caffè Scienza affidata agli Istituti Superiori, si pensa ora di organizzare degli eventi a livello di singolo Istituto Comprensivo (Caffè Scienza junior), rivolti alle rispettive comunità di riferimento. I ragazzi sarebbero impegnati a presentare le proprie esperienze su temi significativi della cultura STEM in collaborazione con gli studenti delle Superiori, che potrebbero partecipare ai laboratori di preparazione dell’evento di presentazione pubblica e ala sua realizzazione, in modalità di alternanza scuola-lavoro. Il programma potrebbe avere carattere pluriennale con 2-3 istituti da coinvolgere per ciascun anno.

L’iniziativa, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali e le articolazioni associative delle comunità di riferimento, potrebbe attenersi al seguente schema:

  1. Definizione della proposta in rapporto all’attività dell’istituto e in relazione a particolari caratteristiche e tematiche territoriali
  2. Organizzazione di un laboratorio (10 h in linea di max) di preparazione dell’evento affidato a un gruppo di insegnanti dell’Istituto e con la partecipazione di studenti degli istituti superiori in alternanza scuola-lavoro con compiti di tutor peer to peer
  3. Realizzazione dell’evento: sede, periodo, orario di svolgimento da definire (in rapporto a qualche particolare ricorrenza locale che ne consenta il massimo della fruibilità – anche in periodi di sospensione dell’attività didattica).

 

Da sottolineare infine l’opportunità, per una più efficace comunicazione pubblica degli eventi, di coordinare in un unico calendario e in un ambito temporale determinato le iniziative di promozione della cultura scientifica che gli Istituti Superiori rivolgono sia alle scolaresche sia alla cittadinanza, anche con modalità di valorizzazione del villaggio scolastico.

 

 

Quale struttura organizzativa del progetto LDT si conferma quella degli anni precedenti:

-       la direzione e progettazione delle attività è affidata a un Gruppo operativo di indirizzo e coordinamento, in stretto collegamento con il Comitato dei Referenti, diretto da un Dirigente Scolastico in rappresentanza della Rete Costellazioni e costituito da rappresentanti di Istituti Superiori e Comprensivi da un rappresentante dell’Istituto Superiore S. Anna, da operatori del Cred Valdera

-       i Referenti LDT per l’Educazione Scientifica, indicati da ogni singolo istituto, coordinano i Gruppi di confronto o le Strutture Dipartimentali del proprio istituto impegnate nell’educazione scientifica e documentano le attività svolte nell’istituto nell’ambito dei saperi scientifici.

            Per questa attività si prevedono almeno 3 incontri dei Gruppi di confronto, coordinati dal          Referente di istituto per l’Educazione Scientifica e costituiti in modo tale da garantire la        rappresentanza dei tre livelli scolari (infanzia, primaria, secondaria di 1° grado) nei       comprensivi, opportune collaborazioni interdisciplinari nei superiori.

-       Il Comitato di Rete dei Referenti (costituito dai Referenti di tutti gli Istituti) assicura a livello della rete di scuole della Valdera il coordinamento delle attività del programma LDT nella previsione di norma di 3 incontri annuali.

 

 

Proposta di articolazione delle attività

 

Fase 1 – Avvio  

  1. Definizione del piano di attività LDT nel Gruppo di Indirizzo e nel Coordinamento di Rete dei Referenti (fine ottobre, inizi novembre)
  2. Convocazione dei Gruppi di Istituto per la definizione della attività da avviare nel corso dell’anno scolastico e delle proposte tematiche significative su cui orientare il lavoro, tenendo conto delle esperienze già avviate e delle necessità individuate in sede di RAV; individuazione dei docenti e delle classi coinvolte, e di eventuali collaborazioni interdisciplinari (particolarmente di coordinamento fra apprendimenti linguistici e discipline scientifiche); indicazione delle principali necessità formative, tutoriali, di supporti strumentali (novembre)
  3. Momento formativo organizzato su 3-4 pomeriggi per riproporre, a coloro che non ne hanno usufruito nel precedente anno scolastico, il modulo “Modalità di comunicazione e documentazione delle attività nel ricorso alle NTC” (entro dicembre)

 

Fase 2 – attività di ricercazione

            Le attività di ricercazione definite in sede di Istituto saranno supportate da azioni di      tutoring e da interventi di consulenza su richiesta dei Gruppi di Istituto.

            Nel corso di questa fase che si svolgerà nelle singole classi (dicembre-aprile) prevedere il 2°   incontro del Gruppo di Istituto, intermedio, per una verifica dello stato di avanzamento del    lavoro avviato, delle difficoltà incontrate, degli aggiustamenti da introdurre, di eventuali            ulteriori proposte.

 

 

Fase 3 – Documentazione e valutazioni finali

            Alla documentazione e alle riflessioni conclusive sull’attività svolta e per la definizione delle   prime indicazioni sullo sviluppo del progetto nell’anno successivo, saranno dedicati il 3°         incontro previsto per i Gruppi di istituto (entro fine maggio) e il 3° incontro di      coordinamento della Rete dei Referenti (entro giugno)

 

 

Pontedera ottobre 2017



[1] MIUR, Piano per la formazione dei docenti 2016-2019 - DM 797 del 19 ottobre 2016

[2] "Linee guida per la programmazione e progettazione educativa integrata territoriale – anno scolastico 2017/2018" DGR Toscana n.536 del 22 maggio 2017 

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