Laboratorio Didattico Territoriale
Formazione e ricerca didattica
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La costituzione del Laboratorio Didattico Territoriale è un’iniziativa che concorre, in quanto specifico progetto relativo alle Scienze sperimentali, al rafforzamento delle esperienze di integrazione e qualificazione del Sistema Formativo della Valdera, per rendere effettiva l’autonomia scolastica attraverso il coordinamento orizzontale e verticale degli istituti scolastici, il collegamento fra il sistema formativo territoriale e l’Università, l’integrazione con le risorse del territorio e gli interventi delle Istituzioni Locali.
La proposta, formulata a partire dalla giornata di riflessione in ricordo di Giuseppe Salcioli -per 20 anni docente di Fisica e Matematica al liceo XXV aprile di Pontedera - del 14 novembre 2009, si avvale di una serie di opportunità rappresentate dai processi avviati da anni in Valdera nella collaborazione fra Sistema Scolastico ed Amministrazioni Locali:
* la costituita Unione dei Comuni come sistema territoriale di tutti gli enti locali dell’area;
* le esperienze di collaborazione fra gli istituti scolastici nella rete Costellazioni;
* il “Protocollo di intesa Enti Locali e scuole in rete”, già stipulato, per la realizzazione di un sistema formativo integrato e l’ulteriore qualificazione della scuola pubblica;
* la presenza sul territorio di strutture universitarie come il Polo Valdera della Scuola Superiore Sant’Anna e il collegamento con il sistema produttivo rappresentato dal consorzio Pont-Tech per la ricerca e lo sviluppo tecnologico;
* la costituzione di un Presidio ISS presso il Liceo Montale e il riferimento M@t.abel presso l′Istituto Compensivo "Pacinotti";
* il Villaggio Scolastico di Pontedera in fase di completamento.
L’opportunità di uno specifico intervento formativo e di progettazione curricolare nell’ambito delle scienze sperimentali è giustificata non solo dalla necessità di superare le carenze che la cultura scientifica registra in Italia, in base a quanto emerge dalle indicazioni della ricerca internazionale, ma anche dalle possibilità che, nel settore delle discipline sperimentali, si aprono all’innovazione della didattica in direzione della “laboratorialità” e dell’apertura al territorio in tutta la disponibilità delle sue risorse formative. A partire dall’esperienza del Presidio ISS e dalla valorizzazione del suo ruolo formativo.
I laboratori didattici in Italia non sono molti, ma sono frequenti all’estero, con caratteristiche e criteri di funzionamento abbastanza ben definiti:
a) dispongono di prototipi funzionanti in modalità interattiva per l’esecuzione di una varietà di esperienze a tutti i livelli di scolarità;
b) utilizzano materiali poveri per proporre esperienze a partire dal quotidiano, da realizzare direttamente in spazi attrezzati e da riprodurre nei laboratori scolastici;
c) organizzano conferenze, incontri, minicorsi, aggiornamenti secondo criteri non casuali, ma costruiti intorno a progettazioni (curricolari, di pratica didattica, di attività extrascolastica, etc) di lungo termine e di largo respiro;
d) possono utilizzare risorse bibliotecarie e documentazioni audiovisive dirette a studenti di diverso livello, insegnanti, cittadini con esigenze di cultura di base, etc;
f) prevedono in modo essenziale livelli di organizzazione laboratoriale decentrata anche presso le singole scuole che in qualche modo rispecchi, con criteri variabili localmente e nel tempo, la stessa filosofia e gli stessi obiettivi dei laboratori centrali; nonché reti di comunicazione continua anche come help tra docenti, e tra docenti ed esperti;
g) in particolare, forniscono interlocutori sempre disponibili che consentono di mantenere viva la fiducia (e l’impegno) di affrontare in modo esplicito e di risolvere davvero i problemi (di breve, medio e lungo termine) che la didattica di continuo evoca;
h) prendono iniziative (che sarebbero fuori dalla portata delle singole scuole) per avviare e sostenere attività di ri-progettazione curricolare, ri-organizzazione dell’azione in classe, valutazione autonoma e costruttiva, attraverso la collaborazione di esperti di diversa competenza, in modo «lungimirante» e fondato sulla ricerca, sia trasversalmente alle diverse discipline sia verticalmente attraverso i livelli scolari;
i) si comportano come strutture aperte all’interazione e alla collaborazione con soggetti esterni alle Scuole e alle Amministrazioni come il S. Anna, Pontech, le associazioni culturali, l’insieme delle risorse produttive locali.
Non è necessario pensare alla creazione di una nuova struttura accentrata, di grandi dimensioni e complessità, ma piuttosto ad una “attività” di raccordo e valorizzazione di tutte le risorse già esistenti sul territorio e di quanto viene già svolto nei programmi di educazione ambientale, educazione alimentare, educazione alla salute.
Il LABORATORIO DIDATTICO TERRITORIALE è pertanto una struttura che organizza e valorizza (ai fini del potenziamento dell’offerta formativa e della promozione culturale) le risorse già presenti all’interno del sistema scolastico e nell’insieme del territorio e delle sue attività e si costituisce come:
MUSEO TERRITORIALE DIFFUSO, per la valorizzazione didattica delle risorse del territorio: risorse bibliotecarie (già organizzate nel sistema territoriale di Bibliolandia); musei pubblici e privati, mostre permanenti (riavviando l’esperienza della Rete Museale della Valdera), manufatti e patrimonio storico-architettonico, testimonianze del rapporto uomo-ambiente (cave, fornaci, mulini, cartiere…), osservatori astronomici; fattorie didattiche, oasi e riserve naturali ed aree di rilevanza naturalistica, sentieri e percorsi di interesse naturalistico; acquedotti e depuratori, impianti trattamento e recupero dei rifiuti, parchi eolici ed altri sistemi di produzione dell’energia, le attività più significative del sistema produttivo locale.
COORDINAMENTO DELLE RISORSE DEL SISTEMA SCOLASTICO E ARCHIVIO DELLA DIDATTICA, per la piena conoscenza e valorizzazione di ogni opportunità offerta dalle singole scuole, per la qualificazione dell’attività didattica e la condivisione in rete delle esperienze (si avvale a questo proposito del sito “Costellazioni” della Rete delle Scuole della Valdera): laboratori didattici e loro dotazioni strumentali; elenco esperienze che si possono allestire (dimostrazioni e attività diretta da parte degli alunni); presenza di responsabili e tecnici; documentazione delle esperienze più significative - funziona pertanto anche da archivio delle "buone pratiche" e della memoria didattica.
CENTRO DI ATTIVITÀ FORMATIVE PER I DOCENTI: organizza, su base periodica, avvalendosi del Presidio ISS, attività di formazione ricorrente, volta alla elaborazione e realizzazione diretta di esperienze nella concreta attività didattica di classe, e alle successive verifiche e valutazioni di risultato; la formazione è altresì finalizzata alla definizione di percorsi curricolari condivisi e coordinati nel loro sviluppo verticale dalla scuola dell’infanzia alle superiori ed è accompagnata e supportata da un servizio di assistenza didattica che mette a disposizione (e in rete) piani di lavoro, dispense, indicazioni pratiche per la realizzazione di esperienze e osservazioni, bibliografia, sitologia, prestito (libri, software didattico, DVD, schede di lavoro e di valutazione), programmi e organizzazione di visite a musei, parchi, oasi, riserve, fabbriche, fattorie didattiche ed ogni altra opportunità offerta dall’ambiente.
CENTRO DI PROMOZIONE E DIFFUSIONE DELLA CULTURA SCIENTIFICA, mediante presentazione di libri, organizzazione di mostre, eventi, conferenze, visite…, rivolte all’insieme della cittadinanza, in collaborazione prima di tutto con le scuole, le associazioni e tutte le strutture che operano con finalità convergenti, a partire da quelle presenti nel territorio provinciale (ad esempio l’Associazione La Limonaia, etc.).
LDT: LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DI RIFERIMENTO
Il LDT opera come articolazione del Cred e delle sue attività, entro il quadro della governance educativa in Valdera, dei suoi organi e strumenti di programmazione.
Prevede strumenti di valutazione della propria attività non solo in termini di pura rendicontazione, ma soprattutto per aver chiare indicazioni della loro incidenza sui risultati dell’iniziativa didattica e sul miglioramento complessivo della qualità della scuola, nell’ambito della più complessiva attività del Cred e nel rapporto con l’Osservatorio Scolastico Provinciale (OSP).